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In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore biotrituratore a scoppio e vediamo quali sono i prezzi dei modelli disponibili sul mercato.
Si parla di un macchinario che può andare incontro a molte esigenze, soprattutto a quelle di coloro che hanno bisogno di sminuzzare ingenti quantità di materiale verde. Purtroppo i modelli di tipo elettrico spesso si scontrano con alcuni limiti, come la capacità di taglio inferiore della lama e un motore meno potente. Non si tratta di difetti che si trovano nei modelli a scoppio, che infatti rappresentano il meglio sul mercato.
Quando si Utilizza un Biotrituratore a Scoppio
I biotrituratori termici sono indispensabili quando hai un appezzamento grande, come nel caso dei terreni agricoli o dei giardini molto vasti. Diciamo che in genere, al di sotto dei 500 metri quadri, conviene piuttosto affidarsi ad un modello con motore elettrico. Inoltre, l’uso dei biotrituratori con motore a scoppio è particolarmente indicato quando devi sminuzzare parecchio materiale, e quando i residui e i rami sono molto duri e spessi. Risulta essere una questione di difficoltà e di velocità, i dispositivi elettrici non sono assolutamente in grado di triturare residui importanti, e di certo perdono molto tempo nel farlo.
In sintesi, un modello a scoppio è ideale per chi affronta spesso la potatura di arbusti grandi e in distese di terreno con una metratura molto grande.
Come Scegliere Biotrituratore a Scoppio
Vediamo quindi quali sono gli aspetti più importanti da considerare prima di acquistare un biotrituratore a scoppio.
Caratteristiche e struttura
Al contrario dei modelli dotati di motore elettrico, che richiedono il collegamento diretto del cavo ad una presa di corrente, quelli a benzina non presentano limiti in termini di raggio d’azione.
I biotrituratori a scoppio vengono alimentati dal carburante, miscela o benzina, e quindi tu potrai spostarli liberamente in giro per il tuo terreno senza limitazioni.
A livello tecnologico questi modelli presentano delle notevoli differenze, rispetto ai biotrituratori elettrici. Hanno infatti una capacità di taglio molto superiore e un bocchettone per l’inserimento dei detriti più ampio. Sono sempre dotati di ruote, ma non hanno la classica forma del bidone alla quale siamo abituati, se si parla dei modelli professionali. La loro struttura, infatti, assomiglia più a una carriola senza cassone ma dotata di motore e gruppo di taglio. Le parti chiave di un trituratore a scoppio sono le seguenti.
-Base con ruote. La base metallica può ospitare due o quattro ruote, e queste ultime montano spesso dei copertoni gonfiati ad aria e con battistrada. Risulta essere una prima differenza importante, dato che nei modelli elettrici spesso le ruote sono in plastica.
-Corpo motore. Il motore si trova installato direttamente sopra la base, ed è quasi sempre a vista. Ci sono comunque dei casi in cui il motore viene protetto da una copertura, che può essere in plastica o in metallo.
-Corpo di taglio. Risulta essere la parte che ospita il sistema di taglio, che nel nostro caso è spesso a turbina o a coltelli. Il gruppo in questione ha ovviamente il compito di triturare i detriti che inseriremo nel bocchettone apposito.
-Tramoggia di carico. La tramoggia altro non è che il bocchettone di carico, ovvero la parte aperta, alle volte a forma di imbuto, che useremo per inserire nel sistema di taglio i rimasugli della potatura.
-Bocchettone di uscita. Si tratta del canale che permette ai residui triturati di fuoriuscire dal corpo di taglio. In genere non c’è un sacco, dato che questi residui in ambito agricolo diventano preziosi per la concimatura del terreno, e vengono quindi sparsi direttamente sul suolo.
Potenza del motore
Il motore è un componente fondamentale per un biotrituratore a scoppio, e deve avere una potenza molto elevata. Il motivo è abbastanza semplice da comprendere, più è potente il motore, più sarà in grado di spingere il gruppo a turbina o i coltelli, dando la possibilità al sistema di taglio di sminuzzare anche detriti resistenti o elastici come i rametti.
Per quanto riguarda i dati tecnici, la cilindrata del motore a scoppio di un biotrituratore parte come minimo da 4,5 cavalli, ma può arrivare anche fino a 9 cavalli. Si tratta di valori che equivalgono a 3000 o 6000 watt circa, quindi sono elevatissimi.
Risulta essere importante specificare anche il tipo di motore che di solito si trova sui biotrituratori termici, che nella maggioranza dei casi è un 4 tempi. Questa tecnologia, nonostante sia potente rispetto al 2 tempi, produce meno rumore e abbatte i consumi di carburante. Risulta essere un aspetto che noi riteniamo fondamentale, anche perché il 4 tempi riduce pure le emissioni dei gas di scarico, di conseguenza inquina in misura minore l’ambiente. Sappi che comunque ci sono anche dei modelli con motore a 2 tempi, nonostante siano abbastanza rari.
Gruppo di taglio
Come ti abbiamo anticipato poco sopra, il sistema a turbina è il più utilizzato nei biotrituratori a scoppio. Si tratta infatti della tecnologia più efficiente in assoluto, dato che riesce a sminuzzare anche i detriti verdi più impegnativi, fornendo in cambio dello sfalcio perfetto per la concimatura del terreno. In pratica, un modello termico con sistema a turbina riesce a triturare non solo foglie e steli d’erba, ma anche rametti secchi o verdi. In sintesi, è la scelta migliore se desideri sminuzzare qualsiasi cosa, senza doverti preoccupare dello spessore dei residui che entrano nella tramoggia.
Di contro, anche il sistema a turbina ha i suoi limiti. I biotrituratori di tipo professionale, infatti, non sono progettati per la triturazione di detriti e pezzi di legno con un diametro superiore ai 75 millimetri. In ogni caso, si tratta di un valore più che accettabile quando hai la necessità di triturare i rami delle siepi o degli alberi da frutto, oltre al fogliame e alla comune erba. Inoltre, devi sapere che il sistema a turbina produce un cippato piuttosto grossolano, dunque ha un rapporto di triturazione inferiore agli altri sistemi. Non si tratta di un difetto, ma di una strategia precisa. Il cippato grossolano, infatti, è il migliore per quanto riguarda il compostaggio.
Se desideri ottenere del cippato più fine, noi ti consigliamo di optare per un biotrituratore elettrico con un meccanismo di taglio a turbina o a rotore.
Rumore prodotto
Purtroppo i biotrituratori sono dispositivi che producono un livello di rumore piuttosto elevato, specialmente se si parla di quelli a scoppio. Tecnologie come il motore 4 tempi possono ridurre il quantitativo di decibel emessi, ma sappi che ti converrà comunque utilizzarli indossando un paio di cuffie protettive. Il sistema a turbina, però, gira più lentamente e di conseguenza abbassa la rumorosità dell’apparecchio. Se si parla dei valori, in media un dispositivo di questo tipo può produrre da un minimo di 88 decibel ad un massimo di 105 dB.
Peso e comodità
Da un lato è vero che tutti i biotrituratori a motore hanno delle ruote alla base, ma dall’altro lato è fondamentale non sottovalutare il loro peso. Anche in questo caso, i modelli a scoppio hanno valori molto più alti, tanto che possono arrivare a pesare oltre gli 85 chilogrammi, contro i 15 o 20 chili di quelli elettrici. Si tratta di uno dei pochi difetti di questi dispositivi, nonostante sia del tutto naturale. Il peso, infatti, è sempre coerente con la potenza, di conseguenza aumenta quando sale questa.
Biotrituratori a Scoppio più Venduti
Per concludere proponiamo una lista dei biotrituratori a scoppio più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.