In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore biotrituratore a turbina e vediamo quali sono i prezzi dei modelli disponibili sul mercato.
Questi attrezzi, come avremo modo di spiegare più avanti, sono in grado di sminuzzare anche i rami più resistenti, e infatti sono poco adatti per un utilizzo domestico in un piccolo giardino. In ogni caso, ci sono diversi elementi che richiedono uno studio per capire quale modello fa esattamente al caso tuo.
Come Scegliere Biotrituratore a Turbina
Il gruppo lama è l’elemento centrale di un biotrituratore, perché da esso dipende la capacità dell’apparecchio di triturare lo sfalcio e i residui della potatura. Certo, anche la potenza del motore è un fattore determinante, ma serve a poco se non è presente un gruppo di taglio realmente performante. Da questo punto di vista lo si guardi, il sistema a turbina rappresenta il meglio, in quanto ti offre la possibilità di sminuzzare qualsiasi tipologia di detrito verde, dai tronchetti ai rami elastici, fino ad arrivare al fogliame e all’erba appena tagliata.
Le soluzioni alternative alla turbina sono i sistemi a lame o coltelli e il taglio a rullo. In realtà anche la stessa turbina è composta da una serie di lame, di conseguenza quello che cambia non è tanto il gruppo di taglio, quanto piuttosto il suo movimento. Ecco perché è davvero importante comprendere come funzionano le turbine di un biotrituratore di questa categoria specifica.
In questi dispositivi il taglio avviene per merito di un cilindro che si muove a turbina, permettendo alle lame di roteare e di risultare decisamente più efficaci. Il vantaggio principale è che non teme materiali complicati, dunque riesce a tritare senza problemi anche i rami degli arbusti, i tronchi legnosi e ovviamente i residui morbidi come l’erba e le foglie. In sintesi, si tratta di un vero e proprio tuttofare della triturazione, ma i benefici non finiscono qui.
Quando acquisti un biotrituratore a turbina, infatti, ti porti a casa un dispositivo in grado di sminuzzare finemente ogni residuo introdotto nella tramoggia. In altre parole, non importa la durezza del legno, perché questo verrà sempre trattato con un rapporto di triturazione impossibile da ottenere con altri modelli.
Per farti un esempio concreto, l’unica soluzione alternativa capace di triturare i tronchetti e i rami duri è il sistema a rullo, ma i residui prodotti sono piuttosto grossolani. Inoltre, il rullo risulta del tutto inefficace contro le foglie e i rametti sottili, mentre i biotrituratori a turbina sminuzzano anche quelli.
Ci sono altri motivi per i quali è conveniente investire in un biotrituratore professionale come questo, a partire dalla quantità di materiale lavorato. In pratica, la turbina ti consente di inserire più residui in simultanea, così da velocizzare i tempi del lavoro. I modelli a lame o a rullo hanno una capacità di taglio nettamente inferiore, e di conseguenza richiedono pause più prolungate tra un inserimento e l’altro. Si parla quindi di un’ulteriore ragione per scegliere la turbina se desideri farne un utilizzo intensivo e per triturare grandi quantità di residui nel minor tempo possibile.
Risulta essere importante valutare anche il sistema di alimentazione, che nel caso di un biotrituratore a turbina può essere elettrico o a scoppio. I primi consumano meno energia, ma sono anche meno potenti rispetto a quelli a benzina, quindi possono essere considerati al massimo come semiprofessionali. I più potenti in assoluto sono i biotrituratori a scoppio, in quanto riescono ad imprimere alla turbina una spinta molto più ampia.
La struttura dipende a sua volta dal tipo di alimentazione impiegato dall’apparecchio. Per farti un esempio concreto, la tramoggia di carico dello sfalcio o dei tronchi è molto grande nei modelli a benzina, ma ha delle dimensioni ridotte in quelli elettrici. Di contro, nel primo caso aumenta di parecchio il peso del biotrituratore, perché la presenza del motore a benzina incide. Entrambe le tipologie sono comunque dotate di ruote alla base, cosa che ti permette di trainarli senza spendere troppe energie.
Il materiale delle lame è sempre in acciaio inox, considerando che stiamo parlando di prodotti professionali. L’acciaio inossidabile è indispensabile per una questione di performance e di robustezza nel lungo periodo. Una lama non in acciaio, infatti, non sarebbe in grado di triturare i rami o i tronchi molto duri, e comunque tenderebbe a rovinarsi se sottoposta ad un utilizzo intensivo. Conta anche il numero di lame ospitate nel sistema a turbina: più è elevato, più il rapporto di triturazione sarà alto. Vuol dire che potrai ottenere un cippato ancora più fine, rispetto alle macchine a turbina con un numero inferiore di coltelli.