Il biotrituratore è un attrezzo particolarmente utile per la manutenzione di un giardino o di un orto perché permette di sminuzzare rami, foglie e tutto ciò che rimane dopo una potatura.
Il funzionamento di questo attrezzo è piuttosto intuitivo e per questo motivo può essere usato praticamente da qualsiasi persona, senza che vi sia bisogno di una specifica conoscenza.
Risulta essere costituito fondamentalmente da un motore, una camera di triturazione e una compostiera, un recipiente di accumulo
Il funzionamento di un biotrituratore, come detto, è piuttosto semplice da comprendere. Ogni modello, comunque, può avere delle leggere varianti, perciò la cosa migliore da fare è leggere sempre attentamente le istruzioni della casa produttrice. Lo puoi fare anche prima di acquistare il biotrituratore, perché i manuali sono solitamente disponibili anche online.
Le caratteristiche di questo attrezzo però sono quasi sempre le stesse, perciò una volta che capisci come funziona un biotrituratore dovresti essere capace di utilizzare qualsiasi altro modello. I principi che regolano tali macchinari sono gli stessi, però un occhio al manuale ti consiglio sempre di darlo, anche fosse solo per verificarne le differenti caratteristiche o se ci sono alcune varianti che è importante sapere.
Per esempio potrebbe esserti utile per
-Studiare il posizionamento di pulsanti e leve, che potrebbe essere differente dal vecchio modello che avevi.
-Capire come comportarti per la pulizia del biotrituratore e se ci sono alcune cose che dovresti sapere relativamente alla manutenzione di tutti quanti i componenti.
-Comprendere se ci sono funzionalità aggiuntive che non avevi valutato inizialmente, come magari la possibilità di produrre pellet.
Per iniziare, è importante sapere che dovresti scegliere il biotrituratore in base al tipo di materiale che vi introdurrai al suo interno. Alcuni modelli infatti sono pensati specificatamente per trattare determinati materiali piuttosto che altri.
I biotrituratori adatti al giardinaggio e la potatura possono trattare senza problemi qualsiasi tipo di materiale.
Questi dispositivi sono pensati soprattutto per un utilizzo a livello domestico. Risulta essere possibile infatti inserirci i residui di prati, alberi, arbusti piccoli, cespugli, fiori e fogliame.
Quando analizziamo come funziona il biotrituratore, bisogna parlare subito dell’ingresso degli scarti, che è la prima parte del macchinario che andiamo a utilizzare. Da qui inizia infatti tutto il processo.
Il materiale viene inserito nel biotrituratore che innesca in automatico il processo che ne permette la trasformazione.
Puoi trovare l’ingresso quasi sicuramente nella parte alta, questo per rendere semplice l’operazione di inserimento degli scarti. Generalmente ha la forma di un imbuto più o meno grande. Dipende tutto dal modello che scegli di comprare.
La dimensione dell’ingresso è importante anche per la quantità di lavoro che vogliamo affidare al biotrituratore. In alcuni casi infatti puoi arrivare a mettere al suo interno interi sacchi di materiale precedentemente raccolto.
All’interno del biotrituratore si trovano le lame, che rappresentano il cuore del macchinario. In base al modello possono esserci un numero variabile di lame e può cambiare molto anche la loro dimensione.
Sono le lame a triturare qualsiasi scarto inserito dentro, anche quando il materiale è di dimensioni importante. Il movimento delle lame è in grado di tagliare e sminuzzare il materiale di scarto, lasciandolo poi cadere nell’apposito cassonetto di raccolta.
Per rendere il lavoro e per garantire un risultato migliore, prima delle lame ci sono dei rulli, il cui compito è quello di andare a comprimere eventuali parti più grandi come possono essere rami con foglie. In pratica, i rulli permettono alle lame di lavorare su una base omogenea.
A permettere il movimento dei rulli e delle lame è il motore. Il motore può essere elettrico o a scoppio. La potenza del motore influisce sulla capacità del dispositivo indi triturare e macinare il legno di vario diametro.